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     Lezione 5: i viaggi oggi 
    
    In questa quinta lezione l'insegnante 
    cercherà di far riflettere i ragazzi sul problema dei libri di viaggio 
    che oggi sono alla ribalta nelle librerie, di quelli che vanno di moda. Perché? 
     
    Tutta la classe viene 
    coinvolta nella risposta a questo interrogativo. 
    Dopo aver ascoltato le risposte di tutti e aver cercato di stimolare 
    l'intervento anche dei ragazzi più timorosi, l'insegnante può riassumere la 
    tematica, seguendo la traccia di seguito proposta e ampliando allo stesso 
    tempo l'argomento: 
     
    Traccia: la crescita del 
    turismo e lo sviluppo dell'industria dei trasporti hanno 
    incrementato sicuramente questo genere letterario e la figura del 
    viaggiatore che ci viene proposta è radicalmente diversa da quella del 
    passato, ma soprattutto è cambiata la prospettiva con cui si affronta un 
    viaggio: i luoghi noti vengono visti con occhi diversi, 
    il viaggiatore non è 
    più un avventuriero. Un tempo si viaggiava soprattutto per conoscere nuovi 
    mondi, mentre oggi, dal momento che ogni parte del mondo è già stata 
    visitata e descritta dall'uomo, e non esistono più nuovi territori da 
    scoprire e anche la letteratura di viaggio moderna si comporta in modo 
    diverso, creando nuovi modi di vedere il paesaggio ed i luoghi visitati.  
     
    Lo sviluppo dei nuovi mezzi di trasporto, che hanno ridotto in modo 
    considerevole i tempi di percorrenza tra le varie zone della terra, hanno 
    modificato radicalmente anche le abitudini del viaggiare: è alla portata di 
    un numero considerevole di persone e può avvenire in qualsiasi periodo 
    dell'anno. 
    
    Il presente 
    riconosce al viaggio una funzione di crescita intellettuale e spirituale o, 
    più banalmente, di svago. All’origine di una tale idea del viaggio troviamo, 
    si sa, il Grand Tour, l’esperienza romantica, lo spirito inquieto ed errante 
    che attraversa l’Europa tra la fine del Settecento e i primi decenni 
    dell’Ottocento. Le opere e le biografie di Thomas Gray e William Wordsworth, 
    Samuel T. Coleridge e George G. Byron, Chateubriand e Ludwig Tieck gettano 
    le fondamenta di quell’idea. E nei decenni successivi, autori come Théophile 
    Gautier, Johann W. Goethe (il cui 
    Viaggio in Italia esce nel 1828) e Gustave Flaubert (che pubblica 
    Salambò nel 1862) la rendono, ognuno a suo 
    modo, immortale. L’incontro tra gli ideali romantici e il coevo contesto 
    storico fa scattare la molla del turismo. 
    Il proliferare di agenzie turistiche poi, 
    che organizzano i viaggi fin nei minimi dettagli, ha contribuito a creare 
    una figura di viaggiatore completamente diversa da quella del passato. Si 
    sente l'esigenza di allontanarsi sempre più dall'occidente industrializzato, 
    per approdare in luoghi incontaminati e lontani da ogni forma di vita 
    civile. Le famose "mete esotiche", la ricerca di un "oriente" come 
    alternativa di arrivo teorica e ideale al luogo di partenza" (Sergia 
    Adamo, La letteratura di viaggio: spunti di ricerca). 
    Interessante notare poi come la 
    letteratura italiana in generale abbia influenzato notevolmente i viaggi ed 
    il pensiero di inglesi, francesi, tedeschi ed americani. Alcuni di loro si 
    recano in Italia per visitare i luoghi in cui visse Manzoni, e nei loro 
    resoconti di viaggio raccontano questa esperienza. Altri seguono le orme del 
    Petrarca, molti parlano dell'Ariosto, del Tasso e ne citano le opere.  
    Una sorta di viaggio nella tradizione letteraria italiana, con un itinerario 
    che parte da Dante e Petrarca per arrivare al Manzoni, ripercorrendo però 
    questa volta la storia letteraria del nostro paese attraverso gli occhi di 
    viaggiatori stranieri. 
     
     
    Dante in quest'ottica acquista perciò un valore particolare, non è più 
    limitato entro i confini di uno studio scolastico delle sue opere, ma si 
    inserisce in un contesto del tutto nuovo, quello del viaggio: "Egli [Dante] 
    è il poeta di tutte le nazioni, nel mentre che è in grado eminente quel 
    dell'Italia; egli è il poeta di tutti i tempi, mentre che in grado eminente 
    è quello del suo. 
    Il viaggio dantesco ha costituito per il turismo colto, tra il XIX e parte 
    del XX secolo, uno stile di viaggio di particolare richiamo per i 
    viaggiatori e per gli artisti europei. Un richiamo composito, costituito dal 
    fascino e dall'emozione provocata dal ricordo di immagini e di parole di un 
    autore tanto noto e tanto amato in tutto il mondo quale l'Alighieri, e dallo 
    scenario naturalistico, paesaggistico ed artistico evocato dai suoi versi." 
    (Raffaela Cavalieri, tesi di dottorato, 
    
    Il viaggio in Italia e la tradizione letteraria).  |