|  |  |      Parla con lei
  regia di PEDRO ALMODOVARcon JAVIER CAMARA, LEONOR WATLING
 DARIO GRANDINETTI, ROSARIO FLORES, GERALDINE CHAPLIN
 
 
  
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 | Ormai, nei manifesti, si chiama semplicemente
      Almodóvar, senza            bisogno del primo nome. Tutti lo conoscono. Il suo cinema è una            certezza, uno dei pochi che sappiano ancora mettere in scena l'amore e anche i grandi dolori della vita; ma sempre violentandoti con la            tenerezza e strappandoti, di passaggio, più d'un sorriso. La            struttura narrativa di Parla con lei, che fa centro in un "ospedale
 dei destini incrociati", è sapiente: configura una sorta di eterno            ritorno indicato da tre didascalie
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    | esplicative, che abbinano in tre            diverse combinazioni i nomi dei personaggi principali.Lydia e Marco. Lasciati dai rispettivi partner, una matadora e uno scrittore s'innamorano; mentre si esibisce nell'arena la torera            viene incornata ed è ricoverata, in coma. Alicia e Benigno. Un            infermiere dello stesso ospedale assiste Alicia, la giovane            ballerina di cui è perdutamente innamorato, anche lei in stato
      comatoso per un incidente. Durante le veglie lo scrittore e            l'infermiere diventano amici. Alicia e Marco. Dopo una serie di            drammi, i superstiti del quartetto s'incontrano a teatro: tra loro,            si stabilisce come un arcano flusso d'amore.
 
 All'interno dei tre capitoli, la storia si muove avanti e indietro            nel tempo, rivelandoci tratti della vita dei personaggi mediante            flashback di sobria economia narrativa. Se i temi sono dolenti o
 
 
 
 | scabrosi (la maternità della ragazza in coma), si sente che            Almodóvar è diventato buono. Diversamente dai suoi primi film,            quello che mette in rappresentazione è un mondo sostanzialmente            benevolo, senza veri cattivi, con infermieri dediti al malato e
      carceri-modello che ospitano non galeotti, ma"internati".            Il male è - per così dire - ontologico, perché la malattia, la            morte, la solitudine appartengono alla vita umana e gli unici            antidoti possibili sono l'amore, la solidarietà, l'amicizia. In questo senso, Parla con lei è l'ideale prosecuzione di "Tutto su mia            madre", come del resto sottolinea un artificio scenico: l'altro film            finiva con un sipario, questo inizia dallo stesso sipario.            Impregnato di sincera fede nell'amore, il regista non dimentica come
 si dirigono gli attori; sembra quasi contagiarli, traendo da un cast            di volti semisconosciuti un potere di convinzione che molte star            nemmeno si sognano.
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