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    Commenta la dichiarazione di Giovanni Padovan, Vanni, inserendola nelle 
    vicende storiche della Resistenza in Friuli e rilevando il clima di tensione 
    esistente all’interno delle formazioni partigiane. (7 punti) 
     
     
    "L'eccidio di Porzus e del Bosco Romagno, dove furono trucidati 20 
    partigiani osovani, è stato un crimine di guerra che esclude ogni 
    giustificazione. E la Corte d'Assise di Lucca ha fatto giustizia condannando 
    gli autori di tale misfatto. Benché il mandante di tale eccidio sia stato il 
    Comando sloveno del IX Korpus, gli esecutori, però, erano gappisti 
    dipendenti anche militarmente dalla Federazione del Pci di Udine, i cui 
    dirigenti si resero complici del barbaro misfatto e siccome i Gap erano 
    formazioni garibaldine, quale dirigente comunista d'allora e ultimo membro 
    vivente del Comando Raggruppamento divisioni "Garibaldi-Friuli", assumo la 
    responsabilità oggettiva a nome mio personale e di tutti coloro che 
    concordano con questa posizione. E chiedo formalmente scusa e perdono agli 
    eredi delle vittime del barbaro eccidio. Come affermò a suo tempo lo storico 
    Marco Cesselli, questa dichiarazione l'avrebbe dovuta fare il Comando 
    Raggruppamento divisioni "Garibaldi-Friuli" quando era in corso il processo 
    di Lucca. Purtroppo, la situazione politica da guerra fredda non lo rese 
    possibile".  
     
    Giovanni Padovan, Vanni, già commissario politico della divisione 
    Garibaldi-Natisone 
 
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